ARCHIVIO ALDO AGNELLI
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Aldo Agnelli

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L'importanza della memoria e del valore artistico

L'obbiettivo del sito di natura informativa è mantenere vivo il ricordo, il valore umano ed artistico del fotografo Aldo Agnelli di Alba.

Il motto di Aldo Agnelli sul passato e futuro

«Senza passato non può esserci futuro, e io ho fotografato il passato»

— Aldo Agnelli

LeOpere

Un viaggio visivo attraverso gli scatti più significativi di Aldo Agnelli, suddivisi per temi e contesti.

Beppe Fenoglio

Beppe Fenoglio

Pianista, Alba 1948

Pianista, Alba 1948

Liberazione di Alba 1945

Liberazione di Alba 1945

Ginevra 1960

Ginevra 1960

Cesare Pavese

Cesare Pavese

Presentazione Libro - Alba e la Sua Langa 1970

Presentazione Libro - Alba e la Sua Langa 1970

Brasile 1981-1983

Brasile 1981-1983

Langhe 1957

Langhe 1957

Pinot Gallizio

Pinot Gallizio

La bela trifolera - Fiera del tartufo 1951

La bela trifolera - Fiera del tartufo 1951

Kenya 1972

Kenya 1972

Paesaggio di Langa

Paesaggio di Langa

LaBiografia

La vita e l'ispirazione dietro le opere del maestro.

Aldo Agnelli Alba 07 aprile 1924- Verduno 31 maggio 2022
fotografo delle Langhe, documentarista del territorio locale, fotoreporter in Kenya e Brasile.

1924 Aldo Agnelli nasce ad Alba da madre Anna Facello, proveniente dal borgo Avogliero di Treiso bravissima sarta di abiti per bambini e da padre Piero Agnelli fotografo ritrattista della pregiata ditta Dotti & Bernini di Milano. La perdita della madre segna la vita adolescenziale di Aldo che all'età di 14-16 anni deve abbandonare la scuola per aiutare il padre in attività di fotografia di via Mazzini e nella gestione del negozio[1].

1938-1950. Comincia imparando l'arte di ricevere i clienti al posto della madre e continua a lavorare in laboratorio. Apprende tutte le tecniche fotografiche dell'epoca dal padre. L'interrotto percorso di studi e i primi anni di apprendistato nell'attività avviata dai genitori in via Mazzini si chiudono dunque ben presto per la decisione di dedicarsi completamente all'arte fotografica da giovanissimo.

1951-1960. Approfondisce l'ottica a Torino e Milano esplorando il mercato in questo campo: un'esperienza che gli apre nuovi orizzonti. Il 15 maggio 1952 apre il suo negozio di "foto ottica Alba" in Via Vittorio Emanuele 19, di cui è titolare fino il 29 dicembre 1972[2]. Gestisce il negozio in collaborazione con i fratelli Giorgio e Vincenzo. Piero Agnelli (Milano 1897-Alba 1977) punto di riferimento per i figli continua l'attività in via Mazzini. A giugno del 1954 sposta l'attività di cui è titolare in Via Vittorio Emanuele 19 dove in parallelo con i figli esercita la professione fino alla chiusura della ditta specializzata in fotografia al 31 dicembre 1975.

Frattempo Aldo si immerge completamente nel lavoro. Applica nuove tecniche a regola d'arte come gli effetti speciali e in particolare "il viraggio", tecnica che garantisce una migliore conservazione e stabilità nel tempo all'immagine stampata. Sperimenta l'universo Leica estremamente complesso, uno dei migliori approcci per afferrare punti interessanti in continuo sviluppo sia dal punto di vista tecnico che commerciale. Investe in attrezzature, materiale ottico e fotografico. Ha una visione iconica per i modelli della Rolleiflex molto di moda negli anni cinquanta. Con la sua cinepresa Rolleiflex riprende la Langa anni sessanta. Utilizza costosissime fotocamere Hasselblad e più avanti i modelli della famiglia Canon tutte rigorosamente in analogico.

In vetrina del negozio crea delle scenografie uno "show" di effetti visivi luci e ombre abbinate alle immagini. Una vera "light art" che richiede parecchia creatività per renderla comunicativa. In questo periodo frequenta il negozio Pinot Gallizio figura splendida che si appoggia con amicizia alla professionalità di Aldo. I ritratti Gallizio pittore, Gallizio farmacista, Gallizio. L'uomo di Alba, e le fotografie di un fotoreportage al campo nomade di Alba di proprietà Archivio Aldo Agnelli sono pubblicati sia nella seguitissima vetrina del negozio anno 1957 sia nei libri fotografici personali. Alcune fotografie di archivio privato sono pubblicate anche nel catalogo della mostra 2000 organizzata dalla Fondazione Ferrero. L'Italia dopo la seconda guerra mondiale e i segnali che provengono dalla società albese sono filtrate continuamente nel obbiettivo fotografico di Aldo Agnelli, che sin da giovane si avvicina alle amicizie interessanti di quel epoca come Beppe Fenoglio, dott. Michelangelo Masera, vescovo e teologo Pietro Rossano, ing. Francesco Morra, Gian Giacomo Toppino figura di riferimento nell'ambiente politico, economico e culturale albese, Piero Masera don Paolo Tablino, Ugo Cerrato e molte altre categorie sociali. In parallelo esplora la Langa privilegiando luoghi incontaminati dove la presenza umana è inesistente, con rispetto e umiltà si avvicina al mondo contadino pieno di fatica, frequenta le osterie di Langa, chiese antiche, sferisteri, castelli.

1960 parte per Ginevra accompagnando Luciana Bombardi e Beppe Fenoglio in viaggio di nozze. Un'occasione perfetta per scatenarsi con la sua Rolleiflex. Da Alba si sposta anche a Milano dove lavora per diverse importante aziende, anni sessanta. Con il fratello Giorgio Agnelli partecipa alla Fiera fotografica di Milano anno 1960 dove sono immortalati in un bellissimo scatto conservato in archivio privato.

1961-1962 collabora e scambia esperienze con il regista milanese Gianfranco Bettetini giunto ad Alba per una sceneggiatura. Dotato di grande libertà creativa ed espressiva sperimenta la "cinecittà artigianale". L'archivio conserva le pellicole originali di fotoreportage. Il 29 dicembre 1972 viene fondata la società in nome collettivo AGNELLI FR.LLI S.N.C composta dai soci fotografi Aldo, Giorgio e Vincenzo Agnelli specializzata in foto-cine-ottica ricambi e accessori.

1972-1973 Aldo Agnelli fotografo con grande vocazione umanitaria partecipa per due anni consecutivi a missioni umanitarie nel deserto del Chalbi a est del lago Turkana, a Marsabit e North Horr nel deserto del Nord orientale di Kenya insieme a medici volontari, missionari dalla diocesi piemontese di Alba[3]. Affiancato dall'amico don Paolo Tablino si avvicina ai pastori nomadi per documentarne stili di vita, costumi locali lingue, tradizioni, antichi rituali che durano da secoli. Qui realizza il trailer "Tra gabra e rendille" produzione propria. Alle falde del Kilimangiaro, nelle riserve e parchi nazionali del Kenya è alla ricerca fotografica dei paesaggi spazzati dal vento e dei famosi "big five" circondati dalla fauna selvaggia.

1981-1983 parte per Brasile dove affiancato dai missionari della chiesa cattolica di Alba approfondisce culture e modi di vivere diverse a Teo Teofilo Otoni, Guarabyra, Belo Horizonte, Rio de Janeiro[4]. Incontra l'amico don Giovanni Lisa conosciuto al Seminario di Alba missionario dal 1977 nel Brasile sud Orientale. Si appoggia a lui per documentarne la vita dei poveri nelle "favelas" e i lavori di volontari coinvolti nel progetto internazionale di Vila Esperaça nella costruzione di piccole abitazioni edificate in cooperazione. Con sensibilità fotografa i bambini, piazze, liturgie di gruppo e la condivisione del Vangelo con missionari albesi. Ha la fortuna di conoscere personalmente arcivescovo cattolico brasiliano Don Helder Pessoa Camara.

1997 dopo la chiusura dell'attività lavorativa si dedica ancora di più alla fotografia, partecipa a incontri culturali omaggiando Beppe Fenoglio con testimonianze anche televisive. Nel film di Guido Chiesa anno 1997 vengono pubblicate una carrellata di immagini concesse generosamente dal suo archivio personale, fra cui l'immagine di Beppe Fenoglio vestito da partigiano.

2004-2014 Partecipa con il proprio materiale fotografico a mostre collettive nella città di Alba ottenendo riconoscimenti e premi. Pur non trovando sostegno finanziario da fondazioni o enti culturali decide di autofinanziare un importante volume fotografico "C'era una volta la Langa" (edizione 2007-2011)[5].

2020 Un anno tormentato sotto vari aspetti legati proprio alla fotografia. Comunemente è definito "fotografo di Beppe Fenoglio". A distanza di due decenni dalla pubblicazione, lo scatto di Beppe Fenoglio vestito da partigiano, di paternità Aldo Agnelli viene pubblicamente attribuita da alcuni intellettuali al fotografo Francesco Ghija. Nessun ricercatore chiama il maestro Agnelli per un confronto diretto. Malato, con le ultime forze, inizia un dibattito per difendere la paternità delle sue fotografie compreso l'archivio ad una età non indifferente.

2022: la scomparsa all'ospedale di Verduno. Importante fotografo del '900 stimato da molti per le sue doti umane oltre quelli professionali, la personalità di Aldo Agnelli rimane legata alle amicizie, alla passione per le Langhe e alle attività umanitarie.

© Ramona Pop 2023

Bibliografia

Bibliografia essenziale (clicca sul decennio per espandere):

Pubblicazioni

  • 1970

    Alba e la Sua Langa

    AGA. Art Grafiche Associate-Cuneo

  • 2001

    Alba Langhe Fenoglio

    Arabe Fenice Boves

    la 1° edizione

  • 2005

    Alba Langhe Fenoglio

    Araba Fenice Boves

    la 2° edizione

  • 2007

    C'era una volta la Langa

    L'artistica di Savigliano

    la 1° edizione

  • 2011

    C'era una volta la Langa

    tipografia "Comunecazione" di Bra

    la 2°ediz

  • 2014

    Vite da cani

    Edizioni Albesi Media Grande

  • 2014

    Luce su carta-Scatti senza commissione

    catalogo

LeMostre

Mostre essenziali: collettive e personali

  • 25 ott. 2004

    Mostra Aldo Agnelli

    A cura: Assessorato alla Cultura, Città di Alba

    Sede: Chiesa di San Domenico, Alba

    Ph: Archivio Aldo Agnelli

  • 16 apr. 2011

    Mostra d'arte Aldo Agnelli

    A cura: Milena Dalpozzo

    Sede: Galleria d'Arte Il Busto Mistero, Alba

    Ph: Archivio Aldo Agnelli

  • 10 mar. 2012

    Mostra "Fenoglio/Agnelli – 14 scatti"

    Organizzata dal Centro di Documentazione, Fondazione Ferrero

    Scheda a cura di Edoardo Borra:

    «Le stampe sono tratte dai negativi originali (di proprietà Agnelli e tutelati dal Centro Studi Beppe Fenoglio)»

    Curatore: Edoardo Borra

  • 03 ott. – 09 nov. 2014

    Mostra Aldo Agnelli. Pittore/fotografo del Palio

    Promossa da: Comune di Alba, Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba

    Sede: Chiesa di San Domenico

    Ph: Archivio Aldo Agnelli

    In mostra anche 14 stampe di Beppe Fenoglio, riportate nel catalogo dal curatore Edoardo Borra:

    «Le stampe sono tratte dai negativi originali (di proprietà Agnelli e tutelati dal Centro Studi Beppe Fenoglio di Alba)»

    Curatore: Edoardo Borra, Fondazione Ferrero, Alba

IContatti

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